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Liminaires 1973/1971 - 2022/2019

Jean-Robert Armogathe-Giulia Belgioioso

Presentazione on line dell’edizione dei
Liminaires 1973 (1971)-2022 (2019)


Nel 1972, esattamente cinquant’anni fa, gli Archives de philosophie, alle pp. 263-319 del n. 35, pubblicavano il primo numero del «Bulletin cartésien par l’Équipe Descartes (= BC)». Il sottotitolo era «Bibliographie critique des études cartésiennes pour l’année 1970».
Da quel 1972, ogni anno gli «Archives de philosophie» hanno generosamente accolto la pubblicazione del BC.
Il titolo era chiaro: si  trattava di un bollettino bibliografico degli studi cartesiani [* BC I p. 263] e a realizzare l’impresa era l’Équipe Descartes, ossia un gruppo informale di giovani ricercatori riuniti attorno a Pierre Costabel (1912-1989) presso il Centre Alexandre-Koyré d'Histoire des Sciences et des Techniques  (allora sezione dell’EPHE, poi, dal 1975, EHESS). La loro idea era continuare – ciò che in realtà il BC ha fatto – la Bibliographia Cartesiana stabilita per gli anni 1800-1960 da Gregor Sebba [* Bibliographia cartesiana]. Quanto al decennio scoperto – 1961 al 1970 – si sarebbe provveduto successivamente a pubblicare una bibliografia «avec la collaboration de Gregor Sebba et Wolfgang Röd» [* BC I p. 263].
Il primo numero, nel 1972, aveva Costabel come direttore. A  coadiuvarlo c’era un ‘secrétaire’ (Jean-Robert Armogathe), un 'responsable' (Jean-Pierre Deschepper), un nutrito numero di ‘collaborateurs’: Thierry Bert, Rémi Brague, Jean-Louis Breteau, Jean Lebrun, Jean-Luc Marion, Bernard Sève. Il programma era esposto in poche righe: «Remédier à l'absence d’une bibliographie courante des études sur Descartes, retenant (à quelques exceptions près) «des études et des textes publiés en 1970, suivant dans la présentation un ordre thématique (*BC I p. 263). BC era suddiviso in tre liste: la prima comprendeva le 'éditions de textes' di Descartes (negli anni allargata ad edizioni di altri filosofi del Seicento : Mersenne, Pascal, Malebranche, ecc.) ; la seconda gli 'études particulières' ; la terza i varia. I numeri  in neretto indicavao gli item ai quali era riservata una recensione.
A questo stile il BC si atterrà egli ani  fornendo, anno dopo anno, la bibliografia  corrente degli studi su Descartes. Così, il numero LI, uscito nel 2022, contiene la bibliografia relativa all'anno 2020.
Circa gli anni nnon inclusi é in Sebba né in BC, nel 1977 [* BC VI p. 12] vi supplisce «la réédition de A Critical Bibliography of French Literature III A (Gaston Hall ed.) en supplément de la Bibliographie de Cabeen» alla quale partecipa l'Équipe Descartes; e la «bibliographie des études cartésiennes en langue anglaise complete» realizzata da Willis Doney in Descartes A Collection of critical Essays (New York 1967) .
Negli annni, le risorse bibliografiche si sono notevolmennte accresciute rispetto al 1970 e alla  Bibliographia cartesiana (1800-1960) di Gregor Sebba si sono  aggiunti nuovi strumenti di ricerca, ossia la Bibliographie cartésienne (1960-1996) e la Bibliografia cartesiana (1996-…) on line. 
Il sito www.cartesius.net propone ora (in open access) tutta la bibliografia cartesiana dal 1800 al 1997 in formato PDF (accessibile alla funzione ‘ricerca’) e dal 1996-… in  formato dinamico [* Bibliografia cartesiana 1997-2012). Quest’ultima, in particolare, permette il link agli articoli pubblicati nel Bulletin cartésien e nei periodici on line.
In quel 1972 l’ambizione dell’Équipe Descartes affidava a questo ‘modesto’ e agile strumento d’informazione – il BC, appunto – la funzione di testa d’ariete: aveva la funnzione di aprire un varco negli studi cartesiani così che la circolazione sistematica delle informazioni avrebbe favorito – ciò che poi è stato – il confronto tra gli specialisti di diversa nazionalità e diversi per tradizione di studi, formazione ed orientamenti, per lo più relegato ad eventi particolari (ad es. il grande congresso del 1937 in occasione del 350o del Discours).
Non è casuale che  il primo numero si apra con il ‘resumé’ firmato da Sève [* BC I] del bilancio di Wolfgang Röd dedicato agli orientamenti degli studi cartesiani seguito da  una breve nota firmata Deschepper nella quale si dà notizia dell’art. di Santino Caramella dedicato agli  studi  cartesiani in Italia negli anni 1945-1969 [* BC I]. E una conferma viene dal fatto che dopo appena cinque anni, nel 1976 (BC VI) tra i collaboratori figurino due grandi studiosi stranieri, Alan  Gabbey e Giovanni Crapulli (1925-2003). Nel corso degli anni la presenza degli stranieri si intensificherà e dal 1998 il BC nn. XXV avrà una codirezione franco-italiana ancora attiva.
Sin dall’inizio si avverte  l’esigenza di utilizzare il ‘Bulletin’ per far circolare brevi note d’informazione che per la loro natura tecnica e il loro piccolo formato non avrebbero potuto essere proposte alle riviste generaliste di filosofia. Per un breve periodo questa funzione venne assolta dalla rivista «StudiaCartesiana»(Quadratures, Amsterdam) che ha accolto ampi articoli ma nei soli due numeri publicati, il primo nel 1979 e il secondo nel 1982. Ma l'esistenzala di questa rivista si conclude con la pubblicazioe del secondo numero. 
Le ‘brevi note’  sono i Liminaires introdotti a partire dal 1973 (BC II) e ancora oggi presenti in ogni numero dei BC. Nei due ultimi numeri (BC L e LI) sono stati pubblicati rispettivamente ben cinque liminaires (alcuni a tutti gli effetti  dei veri e propri articoli) e 4 liminaires.
All’origine i Liminaires hanno permesso d’informare la comunità degli studiosi circa importanti scoperte, di fare il punto circa lo stato degli studi cartesiani nei differenti paesi (Giappone, Polonia), di introdurre discussioni e confronti su alcuni precisi nodi tematici, di stilare i necrologi di studiosi accreditati nella comunità degli studiosi, necrologi nei quali presentare il bilancio delle loro ricerche corredato dalla bibliografia. I liminaires talvolta mostrano di essere datati e sono stati superati da successive ricerche e/o ritrovamenti di nuovi documenti. Di contro vi sono liminaires che hanno conservato tutta la  loro attualità. Nell’un caso e nell’altro, costituisconoi un materiale che ha valore documentario di grande interesse giacché, anno dopo anno, dal 1973 ad oggi, fa vedere quali problematiche siano state al centro dell’interesse degli studiosi, quali abbandonate e quali abbiano preso il davanti della scena. In altre parole, mostrano come la ricerca cartesiana si è sviluppata, in quale direzione e lungo quali  piste testimoniando, come avrebbe detto Benedetto Croce, ‘ciò che è vivo e ciò che è morto’ negli studi cartesiani [* Bibliographie cartésienne/L'année Descartes 1996 pp. 21- 47]
Queste le ragioni per le quali, a cinquant’anni dalla nascita del BC (cosultabile  innteramente on lie in  www.cartesius.net) riteniamo possa essere utile dare la possibilità agli studiosi di accedere direttamente ai liminaires.

Ogni liminaire è distinto da un numero ‘identificativo univoco’ assegnato automaticamente dal sistema e la ricerca può essere fatta per autore, titolo, anno.